L'Italia sta provando sulla sua pelle l'effetto della crisi climatica. Secondo l'Osservatorio sugli utilizzi idrici del Fiume Po stiamo vivendo la "peggior crisi da 70 anni a oggi", mentre le temperature particolarmente calde registrate nei mesi di maggio e giugno hanno creato problemi gravissimi all'agricoltura in alcune regioni di Italia dove l'acqua per irrigare sta scarseggiando.
Al momento in Lombardia e in Città metropolitana di Milano non si registrano problemi particolari per l'acqua a uso civile (l'acquedotto per intenderci) anche se in alcuni territori qualche criticità si fa sentire soprattutto dove la fornitura di acqua è assicurata dalle sorgenti prealpine (ad esempio nella provincia di Varese).


Nessun rischio per ora per i rubinetti della Città metropolitana di Milano
Al momento i cittadini della Città metropolitana di Milano non hanno motivi di preoccupazione rispetto all'acqua che sgorga dai loro rubinetti. Ma ciò non significa che non si debba prestare una grande attenzione a come si usa l'acqua. E non solo in questo particolare periodo.


In Italia e anche nel milanese sprechiamo troppa acqua
In Italia il consumo pro capite di acqua potabile è molto elevato: si attesta (secondo i dati Istat del 2018) a 215 litri per abitante al giorno, contro una media europea di 125 litri, nell'area della Città metropolitana di Milano, il consumo medio giornaliero pro-capite è di 206,41 litri (dal report Utilitalia 2021). I principali consumi dell'acqua riguardano l'irrigazione (51%), gli usi industriali (21%), gli usi civili (20%), la produzione di energia (5%) e la zootecnica (3%). Le fonti di approvvigionamento di acqua per uso civile, per i nostri rubinetti, sono per l'84,3% acque sotterranee, per il 15,6% acque superficiali (corsi d'acqua, laghi e invasi artificiali) e infine per l'0,1% acque marine o salmastre.


FONTE Gruppo CAP